Zalone inedito: la comicità sottile e toccante di Tolo Tolo

È da poco cominciato il 2020 e nelle sale cinematografiche di tutta Italia dal 1° Gennaio viene proiettato il nuovo – nonché il quinto della sua carriera – film del comico pugliese Checco Zalone dal titolo “Tolo Tolo”, quindi vorrei cominciare questo nuovo decennio esponendovi il mio parere su questa pellicola che in una sola settimana ha incassato più di 30 milioni di euro.

Se dovessimo iniziare a parlare del film in se sarebbe riduttivo, quindi senza allontanarsi troppo penso che dovremmo iniziare dal trailer, che ha ricevuto pareri sia positivi che negativi per il suo significato “non proprio chiaro”.

Il trailer è un video musicale del suo nuovo singolo dal titolo “Immigrato” in cui viene raccontato lo stereotipo dell’immigrato visto dall’italiano medio, la particolarità del messaggio dato ha portato lo spettatore a dividersi cercando di capire se fosse pro o contro i migranti portando il pubblico ad approvare o ad indignarsi della scelta tanto da accusarlo di istigazione al razzismo; in conclusione il trailer dice tutto e al contempo non racconta nulla, infatti penso che il senso fosse quello di invogliare chiunque, appartenente ad ogni scuola di pensiero, ad andare a vederlo.

Il film racconta la storia un sognatore che decide di aprire un ristorante di sushi, dopo poco tempo si ritrova pieno di debiti a causa del fallimento della stessa, quindi decide di scappare in Africa dove farà il cameriere fino a quando per colpa della guerra si fingerà morto, qui incontrerà Oumar un cameriere che sogna di diventare un regista in Italia, Idjaba una ragazza di cui si innamora e il piccolo Doudou, da qui inizia il loro viaggio da clandestini verso l’Europa.

Dopo quattro anni Checco Zalone torna in questa nuova avventura scritta e diretta da lui stesso, non mancano di certo la simpatia e l’ironia che ci accompagnano in ogni sua pellicola portandoci a riflettere e mettendoci letteralmente dall’altra parte del muro.

Vorrei concludere scrivendo l’opinione di una mia amica «ha preso in giro le opinioni stupide degli italiani in un modo in cui molti nemmeno se ne sono accorti, ha fatto vedere come i problemi per cui secondo noi non possiamo accoglierli sono in realtà stupidi di fronte a quello che affrontano loro per arrivare qui». Concludendo la visione del film ha esclamato: é un genio.

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