Giovani imprenditori soddisfatti. Accade in Puglia, se fai l’agricoltore

Dalla bottiglia di vino che si fa in tre, al siero anti-age, dal gin a chilometro zero con botaniche made in Puglia e acqua purificata del Mar Mediterraneo, all’agricoltura coesiva e al green network. Si tratta di sei idee premiate con l’Oscar Green Puglia 2020, un riconoscimento promosso da Coldiretti Giovani Impresa che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l’agricoltura.

Di per sé, queste sei idee, sarebbero già una buona notizia, ma ancora più significativo è il dato che vede la Puglia al primo posto della classifica nazionale delle imprese “giovani”, più di una impresa agricola su tre, con il 35 per cento per numero di imprese under 35 in agricoltura. Spinti all’innovazione i giovani sembrano aver sfidato l’emergenza Covid con dinamismo e i numeri dicono che possiedono – in terra – una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, hanno il 50 per cento di occupati per azienda in più e un fatturato più elevato del 75 per cento della media, nonostante la brusca battuta d’arresto del 2019.

“Un cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale”, afferma enfatizzando forse un po’ troppo Coldiretti Puglia”. Che spiega: “E’ cresciuta l’attitudine alla multifunzionalità in agricoltura, con il 44 per cento dei giovani imprenditori agricoli pugliesi concentrati sulla diversificazione aziendale con particolare attenzione alla vendita diretta (cresciuta del 33 per cento), un incremento maturato durante il lockdown con le consegne a domicilio, alla trasformazione agroalimentare (più 30 per cento) e all’agriturismo (più 22 per cento). A causa del Covid sono sostanzialmente rimasti attivi sui mercati locali (70 per cento), su quelli nazionali e internazionali senza intermediazione.
Emerge che questa nuova generazione di agricoltori sa usare i nuovi canali di comunicazione, è molto attenta all’informatizzazione applicata per rendere più efficace ed efficiente la commercializzazione dei prodotti, la contabilità e la comunicazione esterna.

“Questa nuova presenza green – ha spiegato il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – ha di fatto rivoluzionato il lavoro della terra dove sette imprese under 35 su dieci operano in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili”.

Tante buone notizie in una buona notizia. Non è assolutamente trascurabile inoltre, che la presenza femminile di questa nuova generazione di agricoltori rappresenta un terzo della quota complessiva, circa il 32 per cento. E tra questi, si penserà, non c’è soltanto chi ha voluto raccogliere il testimone dai genitori, la vera novità rispetto al passato sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna, i cosiddetti agricoltori di prima generazione e tra questi nuovi giovani imprenditori della terra con un nuovo identikit: la metà di questi possiedono una laurea, il 57 per cento ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74 per cento è orgoglioso del lavoro fatto e il 78 per cento, stando ha quanto dichiarano, è più contento di prima.

Non è forse un caso che oltre “otto italiani su dieci (ben l’82 per cento) sarebbero contenti se il proprio figlio lavorasse in agricoltura”, ha spiegato Veronica Barbati, leader nazionale di Coldiretti Giovani Impresa che ha premiato i 6 giovani talenti. “La rinnovata attrattività della campagna per i giovani si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo”.

E se l’Italia ha conquistato un ruolo guida nel Green Deal a livello globale possiamo concludere che si tratta di un risultato conquistato anche attraverso i giovani che dalla Puglia si impongono sul mercato con 5 oli extravergine di oliva DOP e l’IGP Olio di Puglia, 2 formaggi DOP, oltre a 27 vini DOC, 4 DOCG e 6 IGP. Prodotti che portano la firma dei nostri nonni e allo stesso tempo un patrimonio che ha fatto da base a tutto quello che sta nascendo grazie alla nuova, attenta e professionale, capacità di questa generazione di agro imprenditori.
E ne sono già una testimonianza i sei premiati dell’Oscar Green 2020 che ora passiamo in rassegna.
Nel Salento, nella categoria ‘Impresa e Terra’ è nato il progetto di produzione e commercializzazione dei vini dell’azienda vinicola Otri del Salento. Tonino Manieri e Ivan Conte, “figli dei figli della terra”, hanno ideato un prodotto che lega la millenaria tradizione agricola della Magna Grecia all’innovativa creatività italiana pensando a un nuovo modo di bere vino. Try Wine è la prima bottiglia impilabile nata dall’esigenza di accontentare gusti diversi, allo stesso tavolo, una bottiglia che si fa in 3. Ideato per assaporare tre diverse etichette di qualità, senza sprechi. Mini bottiglie di vetro da 25 centilitri ciascuna che, messe ad incastro una sull’altra, formano un’unica bottiglia con tre tipologie di vino diverse: Armonja, Superbo e Oltre.

Alle pendici del Gargano, sfruttando i terreni di San Severo è nata invece l’azienda Bio Natura Regina, dove Roberto Regina, laureato in Ecobiologia, alleva le sue chiocciole con il metodo più naturale possibile, riproducendo il loro habitat naturale in un terreno di 6000 metri quadri. Le chiocciole allevate in campo aperto producono una bava di qualità superiore che diviene la base di una linea di cosmetici che variano dalla crema mani alla linea viso, passando per la linea corpo fino ad arrivare ai prodotti per la cura dei capelli.

Da 6 piante rigorosamente Made in Puglia, ovvero, la Camomilla, l’Ireos, la cannella, il limone, l’arancia e il ginepro, usando l’acqua purificata del Mar Mediterraneo a completare la preparazione insieme all’ottavo ingrediente, segreto e gelosamente custodito nella ricetta nota solo ai 4 soci, nasce il MuMa Gin, il primo gin pugliese all’acqua di mare.

Restando nel campo del buon bere e della sostenibilità, dall’antica tradizione del frantoio aziendale che produce olio extravergine con olive di varietà ‘Coratina’, è nata la birra Olì in cui sono utilizzate le foglie d’ulivo, ricche di sostanze benefiche per l’organismo, con un sapore erbaceo e gradevole al palato.

E si arriva alla cooperativa sociale FORE ETS, nata il 17 aprile 2020 in piena emergenza Covid-19 e composta da tre membri del CdA, due soci svantaggiati e due ragazzi migranti. Fore, promuove esempi concreti e buone pratiche: dall’agricoltura coesiva volta a difendere la terra e a promuovere la coesione sociale al turismo sostenibile. Una visione che mira a rivitalizzare il territorio creando concrete opportunità di sviluppo insieme a persone autoctone, migranti, persone con disabilità e detenuti nella città di Lecce.

E sempre a Lecce, l’altro progetto premiato, punta a rimanere al fianco degli agricoltori e delle aziende. Il Consorzio Agrario di Lecce infatti, è punto di riferimento per tutte le attività e procedure nei settori dell’agricoltura e dell’allevamento. E’ un green network composto da professionisti del comparto agroalimentare del sud Italia, con l’impegno quotidiano nell’offrire a soci e clienti, una gamma completa di servizi esclusivi, prodotti innovativi e soluzioni all’avanguardia. Una storia nata nel 1928, che ha accompagnato tutti i passaggi salienti del mondo rurale, con presidi storici come le cantine per la raccolta delle uve e del vino di Squinzano, Matino, Parabita, Galatina, il frantoio di Casarano e tante strutture situate in modo capillare sul territorio. È stato ed è ancora di più oggi uno strumento in mano alle imprese agricole e ai coltivatori per abbattere i costi di produzione ed arrivare più velocemente al mercato. Un presidio importante a difesa dall’agricoltura del Tacco d’Italia.

Da Corriere di Taranto

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