Da Ruvo di Puglia la storia dei fratelli Alfredo e Paolo Pansini, “medium spiritici” di inizio Novecento

Nel 1905, famosi giornali italiani come Il Giornale d’Italia e il Corriere delle Puglie riferirono fatti prodigiosi che avvenivano a Ruvo di Puglia da qualche tempo. Due fratellini, Alfredo e Paolo Pansini mostravano inequivocabili segni di “spiritismo” che finirono per interessare anche il dott. Giuseppe Lapponi, medico dei pontefici Leone XIII e Pio X, e il dott. Cesare Lombroso, autore della famosa e discussa teoria sulle caratteristiche fisiche tipiche dei criminali.

Esponiamo i fatti come riportati dalle cronache dell’epoca.

Nel 1901 il padre dei due ragazzi Mauro Pansini, di professione muratore, decise di trasferirsi in una vecchia casa nei pressi del Municipio di Ruvo.

I due bambini avevano rispettivamente sette e otto anni e fu proprio in seguito al trasferimento che cominciarono a manifestarsi alcuni fenomeni di poltergeist: rumori vari, spostamenti di oggetti e fatti alquanto strani.

Una sera il piccolo Alfredo, dopo essere stato testimone di una seduta spiritistica, fu preso da un improvviso assopimento, evento che in seguito si ripetè più volte. Durante alcuni attacchi, Alfredo parlava con voce insolita, come un vero e proprio oratore, usando a volte lingue a lui del tutto sconosciute come il francese, il latino e il greco. Fu sentito anche recitare a memoria diversi canti della Divina Commedia di Dante.

I genitori, spaventati dai fenomeni, chiamarono l’allora Vescovo di Ruvo e Bitonto Mons. Pasquale Berardi che suggerì di far entrare il ragazzo in seminario. Le manifestazioni così si interruppero ma ripresero al suo ritorno a casa, nel 1904, e furono ben più imponenti.

In particolare i due ragazzi venivano spesso trasportati a distanze di vari chilometri e tornavano a casa entro una mezz’ora al massimo: una volta furono trasportati su una barca in mare presso Barletta. In seguito in pochi minuti e per diverse volte i bambini furono trovati successivamente a Bisceglie, a Giovinazzo, a Mariotto, a Terlizzi o a Trani.

Alfredo dava anche comunicazioni per scrittura automatica rispondendo a domande formulate solo mentalmente dai suoi interlocutori. Fu proprio con questo mezzo che spiegò i loro «trasporti».  Riferì che essi avvenivano per smaterializzazione dei loro corpi.

Nei loro riguardi fu avanzata l’ipotesi di un automatismo ambulatorio per il quale essi si sarebbero allontanati da casa inconsciamente, camminando in stato sonnambolico, e vi sarebbero tornati senza mantenere alcun ricordo del viaggio fatto. Ma questa supposizione non rispondeva alla realtà dei fenomeni: i due ragazzi erano spesso visiti in località lontane, dove non sarebbero potuti andare e da cui non sarebbero potuti tornare in tempi così brevi neppure correndo velocemente. Nessuno, tralaltro, li vide mai in viaggio.

Dei due ragazzi non si ebbero poi altre notizie. Sappiamo che probabilmente emigrarono sposandosi con donne non ruvese.

I fatti spiritici di Ruvo di Puglia fecero però presto il giro del mondo: persino nella rinomata Encyclopedia of Occultism & Parapsychology del 1991 vi fu riportato il caso dei Pansini Brothers.

Su questo e altri fenomeni avvenuti a Ruvo intervenne anche il famoso letterato Luigi Pirandello che, in un articolo apparso su un giornale torinese, così commentò:

Come dite, signori spiriti? Dite che l’uomo ha bisogno di spiegarsi in qualche modo il mistero della morte, per trovare una norma direttrice della propria vita! Baje! Noi abbiamo la scienza, cari miei, che ci sostiene, la scienza che ci dimostra la necessità di uniformarci alle condizioni dell’esistenza […] per tutti coloro che non sanno o non possono adattarsi, per tutti coloro che non riescono a trovare una norma direttrice nella vita, noi abbiamo già da tempo provveduto. Sicuro! Costruendo, col dovuto rispetto della scienza, bellissimi manicomi e bellissime prigioni.

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