Il coraggio di essere curiosi “Nel castello di Barbablù”

Se Charles Perrault, attraverso la fiaba Barbablu, da lui riscritta attingendo al repertorio popolare, ammoniva a non essere tentati dalla curiosità, Raffaella Giancipoli, attrice qui in vesti di regista e drammaturga, invita a violare i divieti, a esplorare, ad andare oltre le colonne d’Ercole per scoprire altri mondi, conoscere ed evolversi.

“Nel Castello di Barbablù” dei pugliesi Kuziba  è un’interpretazione onirica, surreale e giocosa – l’età del pubblico va dai 7 anni in su – della fiaba cruenta dello scrittore francese.

La giovane sposa curiosa, Bianca,  ha il viso e la leggerezza di Annabella Tedone che si muove nel sogno, tra marchingegni e avvolta in luci calde e fredde  tra Rossana Farinati e Livio Berardi, nelle vesti di suo fratello e del seducente quanto crudele Barbablù elegante e personificazione dell’amante assassino, protagonista delle  antiche ballate britanniche raccolte da Francis James Child, che si avvale di elementi fatati per ammaliare le fanciulle che saranno da lui uccise.

E non è forse magica la chiave che Barbablù consegna a Bianca, che attraversando labirinti, aprendo porte, inerpicandosi su scale, abbandonando letti a castello troppo piccoli, scopre meraviglie nelle stanze a lei accessibili e l’orrore in quella interdetta per la violazione della quale, animata da curiosità,  si veste anche di coraggio? 

Perché è la paura dell’ignoto, di quello che “sta oltre”, a impedire di abbandonare la zona di comfort che spinge all’acquiescenza, all’omologazione, all’incapacità di andare controcorrente. Perché il rischio è di rimanere soli, nel buio. Ma sono rischi da affrontare, perché oltrepassare la cortina del buio per conoscere condurranno a guardare tutto con occhi sempre freschi e non è un caso la scelta di affidare a un bambino la salvezza di Bianca.

La produzione si inserisce nel teatro dei ragazzi ma anche gli adulti, attraverso la leggerezza, rifletteranno. Soprattutto in questi tempi bui.

La scenografia, le macchine teatrali, il portone del castello di Barbablù sono create da Bruno Soriato, mentre il disegno di luci è affidato a Tea Primiterra. Le videoanimazioni  sono a cura di Beatrice Mazzone.

Lo spettacolo è una produzione Kuziba e ha il sostegno della Regione Puglia e di Sistema Garibaldi in collaborazione con le residenze artistiche Straligut Teatro, TRAC Teatri di Residenze Artistiche Contemporanee – Teatro Crest, MAT Teatro, Teatri di Bari e Biancheria Artistica Primiterra.

(Foto Tea Primiterra)

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