Il suggestivo parco archeologico di Roca Vecchia

E’ una strana pietra quella che si nasconde in una delle tante grotte di Roca Vecchia, al riparo di un anfratto incastonato in un meraviglioso scenario naturale e storico, una città millenaria, oggi un suggestivo parco archeologico. Tutto il vasto sito è stato nei secoli inciso da svariati tipi di passanti, dai pellegrini ai moderni vacanzieri.

Ma c’è una pietra che sembra raccontare una storia a sé stante, attraverso i suoi segni, o simboli – alcuni forse recenti – che ha custodito da chissà quanto tempo. Il reperto sembra non fare parte dell’ambiente, quasi come se fosse finito lì precipitosamente, e abbandonato, riverso sugli scogli, all’interno di una grotta che non presenta altri graffiti. La pietra appare con una forma piatta e vagamente rotonda, sicuramente lavorata.

Difficile distinguere le lettere e tradurre eventuali parole; anche per non confondere eventuali segni “moderni”. Fra quelli che certamente non lo sono c’è il particolare muschio a testimoniarlo. E’ larga circa un metro, ed è completamente incisa. Tutti i segni che riempiono la parte sottostante non possono essere stati fatti nella posizione attuale della pietra perché è quasi impossibile, sarebbe assai scomodo lavorarla in questa posizione. Quindi, da dove viene? Chi l’ha portata, e abbandonata in quel luogo?

Sembra molto pesante, e anche quattro uomini farebbero fatica a trasportarla, specialmente per via del fondo accidentato della grotta, irto di scogli, che minacciano rovinose cadute. Sopra, un altro lato della pietra, pare pieno di croci. Nella zona è nota la leggenda di “Donna Isabella”, eroina di storiche tragedie cantate dai narratori melendugnesi. Pare che la nobildonna, imparentata con la celebre Maria D’Enghien, venisse in queste acque a bagnarsi. Conoscendo questa storiella è facile immaginarla, osservando su un lato della pietra, la sagoma di un viso di donna con una lunga chioma che le cade accanto.

L’immagine della donna è realizzata in rilievo e anche questa, vista la posizione, non è sicuramente stata scolpita nella posizione attuale della pietra. Gli altri lati della pesante lastra mostrano altri abbozzi di visi, non delineati come il precedente, e forse non vorrebbero neanche essere visi. Chissà, forse erano stemmi araldici. Ad ogni modo, la pietra è molto consumata, ma continua a resistere integra, adagiata con cura fra gli scogli di una piccola grotta fuori dal tempo e dalla storia.

 

di Alessandro Romano di Salentoacolory

 

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