La Via Francigena del Sud: 900 km da Roma a Leuca

È nata a Bari la Francigena del Sud. Il voto dell’Assemblea Generale dell’Associazione Europea delle Vie Francigene ha ratificato l’estensione della certificazione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” della Via Francigena da Roma alla Puglia (verso Gerusalemme). “È una giornata storica”, dice entusiasta Luca Bruschi, direttore di AEVF. “Abbiamo ora un unico itinerario, di circa 3.200 km, che parte da Canterbury e arriva a Santa Maria di Leuca unendo l’Europa tutta, da Nord a Sud”.

L’ASSEMBLEA – Nel capoluogo pugliese si sono riuniti i rappresentati dei quattro Paesi attraversati dall’itinerario europeo: Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia, tra loro anche Robert Thomas, il sindaco di Canterbury città km zero della Francigena. Chiamati al voto gli oltre 150 soci dell’Assemblea, tra i quali i rappresentanti delle cinque regioni interessate al nuovo cammino: Lazio, Campania, Basilicata, Molise e Puglia.

CAMMINO ANTICO – È stato un percorso lungo quello della Francigena del Sud, iniziato circa 15 anni fa e caratterizzato da non pochi ostacoli, tra i quali una sorta di “concorrenza” con un altro itinerario che in questi ultimi tempi ha riscosso grande eco, la via Appia. La scelta del tracciato è ricaduta infine su un percorso che riportasse in luce antiche vie medievali: “Come per la Francigena del Nord si è fatto riferimento al cammino compiuto da Sigerico da Roma a Canterbury intorno all’anno Mille, così per la Francigena del Sud abbiamo utilizzato l’Itinerarium Burdigalense”, spiega Angelo Attolico, che per AEVF ha curato lo sviluppo e l’implementazione del progetto delle Vie Francigene nel Sud.  L’Itinerarium Burdigalense è il più antico racconto conosciuto di un itinerario cristiano: fu scritto nel 333 d.C. da un anonimo pellegrino durante il viaggio da Burdigala, l’attuale Bordeaux, fino a Gerusalemme. “Questo pellegrino raggiunge la Terra Santa attraverso la Via Balcanica, ma al ritorno sbarca a Otranto e risale la Penisola utilizzando l’Appia Traiana”.

CAMMINO ANTICO – È stato un percorso lungo quello della Francigena del Sud, iniziato circa 15 anni fa e caratterizzato da non pochi ostacoli, tra i quali una sorta di “concorrenza” con un altro itinerario che in questi ultimi tempi ha riscosso grande eco, la via Appia. La scelta del tracciato è ricaduta infine su un percorso che riportasse in luce antiche vie medievali: “Come per la Francigena del Nord si è fatto riferimento al cammino compiuto da Sigerico da Roma a Canterbury intorno all’anno Mille, così per la Francigena del Sud abbiamo utilizzato l’Itinerarium Burdigalense”, spiega Angelo Attolico, che per AEVF ha curato lo sviluppo e l’implementazione del progetto delle Vie Francigene nel Sud.  L’Itinerarium Burdigalense è il più antico racconto conosciuto di un itinerario cristiano: fu scritto nel 333 d.C. da un anonimo pellegrino durante il viaggio da Burdigala, l’attuale Bordeaux, fino a Gerusalemme. “Questo pellegrino raggiunge la Terra Santa attraverso la Via Balcanica, ma al ritorno sbarca a Otranto e risale la Penisola utilizzando l’Appia Traiana”.

OBIETTIVO STRATEGICO – La messa a sistema del tratto meridionale della Francigena è un obiettivo considerato strategico da autorità e comunità del Sud Italia, territori che possono così ridiventare baricentrici nella rete di itinerari e di relazioni nell’area mediterranea, e che rafforza la potenzialità dell’intera Via Francigena e del sistema dei cammini, in particolare in Italia. Così non esisterà più una Francigena del Nord e una del Sud ma un unico Cammino che corre lungo tutta Europa, un’infrastruttura di turismo lento con segnaletica uniforme e strutture di accoglienza certificate che propone una nuova visione del viaggio per il Vecchio Continente, a impatto zero e “sostenibile”. Un risultato raggiunto grazie al convinto sostegno dei soci del nord Europa, di Francia, Svizzera, Val d’Aosta soprattutto. Qualche resistenza si è forse avuta dalla Regione Toscana che più di tutti – e per prima – ha molto investito e creduto sul “suo” tratto di Francigena: differenza di vedute sul reale approdo della Via del Sud (Bari? Brindisi? Otranto…?) e una certa diffidenza sulla capacità delle regioni meridionali di mettersi a sistema hanno creato qualche resistenza. Ma gli studi di fattibilità mostrati dalle regioni del Sud hanno alla fine vinto tutte le resistenze e la ratifica è stata votata all’unanimità.

Da La Gazzetta del Mezzogiorno

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