Natale in Puglia: la ricetta delle Cartellate

La storia delle cartellate, secondo alcuni, sarebbe addirittura millenaria. In una pittura rupestre del VI a.C., rinvenuta vicino a Bari, è raffigurata la preparazione di dolci molto simili a questi, probabilmente di origine greca, realizzati come offerte votive da donare agli Dei. Anche sul nome non ci sono certezze assolute. “Cartellata” potrebbe derivare dall’onomatopeico “incartellare”, che in dialetto vuol dire incartocciare, significato riferito alla forma di arabesco che ha il dolce. Altri, invece, sostengono che sia collegato alla parola greca “κάρταλλος” (Kartallos), che significa “cesto”. Se di dubbi ve n’è più di uno quel che è sicuro, invece, è che le cartellate sono così buone che una tira l’altra.

Dopo aver dato forma alle cartellate, l’ideale sarebbe disporle su dei vassoi e lasciarle riposare una notte ricoperte con dei teli di cotone. Per poterle gustare in tutta la loro bontà sono necessari ancora due passaggi fondamentali. Il primo è la frittura in olio bollente. Il secondo è l’affondo dei dolci fritti nel vincotto di mosto di uve pugliesi (Negroamaro o Malvasia) o di fichi.

INGREDIENTI:

  • 1 kg di farina 00
  • 200 grammi di olio di oliva extravergine
  • 200 grammi di vino bianco a temperatura ambiente
  • un pizzico di sale
  • aroma di vaniglia
  • olio d semi di arachide
  • vin cotto
  • zucchero semolato

PREPARAZIONE:

Impastare la farina precedentemente setacciata, con olio, vino bianco, sale e aroma di vaniglia. Mettere a risposare l’impasto per circa 30 minuti.

Con la macchina per la pasta tirare delle sfoglie sottili (tacca numero 5), tagliare le sfoglie a strisce larghe 3 centimetri, chiudere ogni striscia pinzando la pasta e poi arrotolare.

Friggere le cartellate in olio preriscaldato.

Quando si saranno freddate passarle nel vin cotto, precedentemente riscaldato, o nello zucchero semolato.

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