1923: un ingegnere di Altamura è l’inventore dell’Amuchina

È l’articolo più ricercato sugli scaffali dei supermercati e sui banchi delle farmacie. È la parola più ricercata su «google» e c’è gente disposta a pagarla molto di più del suo valore di vendita pur di farne scorta, sebbene è chiaro che siano aumenti ingiustificati del costo. Parliamo dell’amuchina. Tutti sanno cosa sta accadendo in questi giorni per il disinfettante (un marchio della Angelini Pharma). Pochi, invece, sanno che il brevetto del 1923 porta la firma di un altamurano, Oronzio Denora (1899-1995), ingegnere elettrotecnico e genio delle applicazioni della chimica nell’industria.

Figlio dell’ingegnere civile Michele De Nora (a cui è intitolata la scuola, ex professionale e oggi istituto di istruzione secondaria superiore), esperto di ferrovia e acquedotti. Oronzio fece fortuna a Milano dove fondò un’industria che oggi è una multinazionale, un colosso nella produzione di elettrodi.
Mente molto raffinata, a Oronzio la passione per le scienze era stata trasferita dal padre. Uno studente eccezionale, non temeva alcun esame, nemmeno quelli in apparenza proibitivi. Come racconta l’aneddotica della famiglia De Nora, per lui il padre coniò il motto «Durantes vincunt». Chi persevera vince. E lui certamente vinse. Mise il suo grande intuito a fondamento della storia di industriale.
Nel 1922 si laureò con tutti gli onori al Politecnico di Milano (con una tesi sull’elettrolisi dei cloruri alcalini, il settore in cui si affermò nel mondo). Qui rimase e frequentò il corso di elettrochimica. Ebbe grandi intuizioni e una di queste portò all’invenzione di un potente antibatterico, l’ipoclorito di sodio diluito in acqua. La brevettò come «amuchina». Poi vendette il brevetto. Nel 1924 fondò la sua ditta e si lanciò in un mondo in cui fu pioniere: la realizzazione di impianti per la produzione di cloro e soda caustica. Le redini del gruppo chimico industriale furono poi prese dal figlio Niccolò e oggi sono tenute dai nipoti Federico e Michele.

I De Nora furono una famiglia di grandi cervelli. Oronzio è poco conosciuto ad Altamura dove visse l’infanzia e i primi studi, prima di trasferirsi a Milano. Lo stesso è avvenuto per il fratello Vittorio, ingegnere chimico, pure lui di fama internazionale. Tanto che a Vittorio De Nora è intitolato dal 1971 il premio «The Vittorio de Nora Award», assegnato ai contributi più significativi nel campo dell’ingegneria e della tecnologia elettrochimica. A Vittorio, morto nel 2008, il consiglio comunale di Altamura nel 2011 ha assegnato il titolo «Leonessa di Puglia» alla memoria.

Da La Gazzetta del Mezzogiorno

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