Ai matrimoni, alle feste – private o di paese – che diventavano scenografie di storie d’amore, in boccio, solide e, talvolta, anche clandestine; sotto i balconi nelle serenate che ardenti innamorati dedicavano a timide e compiaciute fanciulle.
I piccoli complessi musicali, composti e da professionisti e da dilettanti, hanno accompagnato a Ruvo di Puglia, soprattutto negli anni del boom economico, i momenti più gioiosi.
A loro e ai musicisti contemporanei della città è dedicato l’evento benefico “Il Concerto del cuore – Omaggio ai musicisti di Ruvo testimoni di ieri e di oggi”, organizzato dalle associazioni “Un mondo di bene 2.0”, AEDE, CICRES, “Sintagma” e “Armonie di Vita”, col patrocinio del Comune di Ruvo di Puglia.
Il concerto si terrà giovedì 4 luglio p.v., alle 20.00, nell’ex Convento dei Domenicani (via Madonna delle Grazie 2) e consentirà di raccogliere fondi per la missione di suor Maria Mazzone in Zambia.
A seguire, un momento conviviale curato dall’associazione “Un mondo di bene” Onlus. (Per informazioni rivolgersi a Biagio Stragapede -340 500 875); Biagio Pellegrini -329 361 433; Flora De Palo – 346 145 7614. La prenotazione è obbligatoria).
Il concerto sarà arricchito dall’esposizione di quattro fotografie di Mauro Ieva inserite nel progetto “2 di Sette”.
Il titolo fa riferimento al trombettista Francesco Chiarulli e percussionista Nicola Di Gioia, che occasionalmente si esibivano in band e col sassofonista Franco “Cilluzz” Sette.
È un piccolo saggio della mostra che si svolgerà a fine anno, dedicata al rapporto tra mestieri e passioni, alla capacità di trovare un equilibrio tra il duro lavoro quotidiano e la dedizione alla musica, genius loci di Ruvo di Puglia.
«Quando ho pensato a questo racconto – spiega Ieva che ha dato inizio alla sua ricerca nel 2015 – mi sono accorto che andare a scrutare o, addirittura, cercare ricordi poteva essere un modo per far conoscere le storie genuine dei giovani degli anni Cinquanta e Sessanta.
Naturalmente la mia intenzione è quella di rapportare il tempo di allora con quello
presente in una luce non retorica ma illuminata da una genuinità che persiste nelle due storie che cercherò di raccontare.
Il mio scatto non è un “posato”, ma coglie l’attimo che esprime il ricordo, il sacrificio di una passione e la fatica di un mestiere.
Passione per la musica e duro lavoro quotidiano, quindi: su questi binari scorre il mio racconto dedicato a uomini e donne che, dopo la guerra, anelavano alla pace, alla serenità ed erano animati dal desiderio di ricostruire un mondo migliore.
Molti sono gli aneddoti che mi hanno raccontato… spero che attraverso la fotografia, nel silenzio, lo spettatore riesca a intuire i loro racconti. Io ci ho provato a narrare, imparando una cosa,”il mestiere di una passione”».
Una passione e un amore che brilla e negli occhi di Chiarulli che suona la tromba nella cornice di uno pneumatico; e di Di Gioia alle percussioni, tra vecchi mobili, una bicicletta e una piccola macina in pietra di Trani. Strumenti accarezzati dal tempo e ancora vibranti nelle loro mani.
Foto © Mauro Ieva
Bell’evento. Grazie Veronica, grazie anche all’ideatore. Apprezzo gli intenti di questo blog, di questi tempi poi.. La cattiveria domina, hainoi