La pandemia non ha fermato il suo sogno. Antonella Giustizieri lo ha reso concreto, contro i venti sfavorevoli e quanti le dicevano che la sua era un’idea folle: ha aperto una libreria ad Aradeo, in provincia di Lecce. E adesso, con i testi che propone, fa molto di più che vendere un oggetto: “La libreria non è solo un negozio – dice – è un luogo d’incontro”. My Library ha aperto poco più di un mese fa, quando l’ipotesi di una seconda ondata di Covid-19 si faceva sempre più concreta. Si trova in via Salvo D’Acquisto 29 ed è l’unica libreria del paese, nonché di quelli limitrofi, ed è diventata un’ancora di salvezza nei giorni in cui la Puglia si scopre “zona arancione” e fa i conti nuovamente con chiusure di attività commerciali e restrizioni alla libertà.
“Qui entra la mamma con il figlio neonato come il signore ottantenne – prosegue Giustizieri – e tutti sembrano stupiti di trovarsi davvero in una libreria. Soprattutto perché fino a poco tempo fa erano costretti a raggiungere Lecce per comprare un libro”. I libri sono un conforto, e non a caso quelli che My Library vende di questi tempi sono “storie della buonanotte che possano rassicurare i più piccoli”, oltre – ovviamente – agli ultimi titoli pubblicati, come “La città dei vivi” di Nicola Lagioia e “Borgo Sud” di Donatella Di Pietrantonio.
“Li consiglio, e però ci sono anche titoli che continuano a vendersi autonomamente, come “Le assaggiatrici” di Rosella Postorino”. Antonella Giustizieri conosce bene il potere salvifico dei libri, potrebbe averlo provato sulla sua pelle. Ha 47 anni, ed è tornata in Puglia dopo aver vissuto per circa metà della sua vita a Padova. Lavorava in un call center, ma la sera scriveva recensioni di libri. Quasi 15 anni fa aveva creato un blog, e quando sono arrivati i social My Library è diventata una comunità virtuale di appassionati lettori, che ora su Facebook conta quasi 120mila follower.
Renderla concreta è stato il passo successivo, e la sua libreria non poteva che chiamarsi con lo stesso nome, My Library. Resta ancora aperta perché l’ultimo dpcm lo consente, ma ovviamente la speranza della titolare è che un giorno possa essere più viva, grazie alle presentazioni dei libri e agli incontri, perché “la libreria è un cantiere di idee”. Intanto sui social continua a pubblicare video di consigli di lettura, come fa con quanti fisicamente entrano nella libreria.
Ci sono le novità, certo, ma anche i grandi classici: “Magari non si venderanno, ma per me è importante che ci siano”, dice Giustizieri. E se proprio deve suggerirne uno, non ha dubbi: “Scelgo “Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi: per me è una luce, una presa di coscienza. A volte viviamo senza neanche renderci conto di quello che ci accade. E credo che in questo momento tutti abbiamo bisogno di uno scossone”.
da Repubblica Bari
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