Margherita di Savoia e la Madonna dello Sterpeto – Quando la fede viaggia sul mare

A Margherita di Savoia, città sospesa tra cielo, sale e mare, c’è un momento dell’anno in cui tutto si ferma. I pescherecci si vestono a festa, le sirene restano mute, i bagnanti si voltano verso l’orizzonte. È la penultima domenica di luglio, quando torna la suggestiva processione della Madonna dello Sterpeto, un rito antico che ancora oggi parla al cuore della comunità con la voce della fede e della memoria.

Una storia che nasce da lontano

Le radici di questa tradizione affondano nella storia stessa della città. Nel XIX secolo, quando Margherita di Savoia era ancora un avamposto paludoso legato alle Reali Saline di Barletta, un’epidemia di malaria costrinse molti lavoratori e abitanti a rifugiarsi nella vicina Barletta. Fu lì che i “saliari” — gli addetti alla raccolta del sale — scoprirono e si affidarono alla Madonna dello Sterpeto, antica protettrice barlettana, invocandone l’intercessione per sanare le terre e restituire vita e salute alla zona.

Al ritorno, il legame non si spezzò. Anzi, divenne più forte. Ogni anno, al termine della festa patronale barlettana, i pescatori di Margherita di Savoia tornavano a rendere omaggio alla Vergine, raggiungendo la città via mare per ringraziarla e chiederne la protezione.

Una sacra tela, una barca, una scia di devozione

Il cuore della processione è la sacra tela ottocentesca che raffigura la Madonna nera dello Sterpeto, venerata come protettrice del mare e delle attività commerciali legate alla costa. Di buon mattino, l’immagine sacra lascia la chiesa del Santissimo Salvatore e viene portata in processione fino al porto canale. Lì, tra canti e preghiere, viene imbarcata su un peschereccio addobbato con bandiere, fiori e simboli mariani.

A quel punto inizia il pellegrinaggio via mare: una lenta navigazione lungo la costa, con la tela che guarda verso la riva, benedicendo uno a uno i lidi, gli stabilimenti balneari, i bagnanti, le barche attraccate. Dietro l’imbarcazione che ospita la Vergine, un corteo di barche la accompagna con devozione, trasformando l’Adriatico in un santuario liquido e mobile.

«Per noi non è solo un evento religioso, è un momento di grande unione tra la nostra attività e il territorio. Quando vediamo la Madonna passare, sentiamo che anche la nostra stagione balneare inizia davvero: è come un buon augurio che viene dal mare stesso», racconta con emozione il gestore di uno stabilimento sul lungomare.

Un rito che parla alla comunità

Più che una celebrazione religiosa, la processione è un patto rinnovato tra la città e il suo mare. Un gesto collettivo che affida alle acque — amiche, ma anche temute — la speranza di un lavoro sicuro, di turisti numerosi, di giornate serene e senza tempeste. E in un luogo come Margherita di Savoia, dove tutto — il sale, il vento, il benessere — nasce dal rapporto con la natura, questo gesto assume un valore profondamente simbolico.

In un’estate che sa di salsedine e speranza, tra la sabbia e l’orizzonte, la Madonna dello Sterpeto torna ogni anno a solcare il mare di Margherita di Savoia, ricordando a tutti che il sacro può essere semplice, concreto, quotidiano. Come un gesto, come un’onda, come una preghiera che viaggia sull’acqua.

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