Un’iniziativa unica in tutta Italia, frutto di un percorso che ha intrecciato la spinta dal basso alla collaborazione istituzionale. Un progetto corale, insomma, ideato dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino, e che si propone di trasformare cereali di qualità e promuovere la ricca biodiversità leguminosa e cerealicola della regione. Come? In un mulino di comunità accessibile a tutti.
Uno spazio studiato anche per “praticare la democrazia del cibo, un incentivo per l’agricoltura sana sul territorio”, hanno spiegato gli attivisti di Casa delle Agricolture,oltre a essere un “luogo di cultura e strumento di lotta allo spopolamento nelle aree rurali del Salento”. Un punto polifunzionale, luogo di produzione e lavoro, ma anche incontro, aggregazione e cultura.
L’idea nasce anni fa, e si sviluppa durante l’attività di Casa delle Agriculture che, insieme a Rete Salento Km0, nel 2016 ha lanciato una campagna di raccolta fondi per recuperare terre abbandonate e renderle di nuovo produttive. Un appello accolto con entusiasmo dai cittadini, tanto da arrivare a una donazione di ben 37mila euro, impiegati per la ristrutturazione dei locali che ospitano il mulino di comunità.
C’è stato poi l’aiuto della Regione Puglia, con 50mila euro e un emendamento approvato dal Consiglio regionale, che ha contribuito a impiegare quei fondi per l’acquisto di una parte dei macchinari necessari.
Un progetto collettivo in tutti i sensi, quindi, pensato soprattutto per le fasce più deboli che, “per ragioni di costi, finora sono state dirottate verso l’acquisto di cibi spazzatura”. Così, “azionando la leva della prossimità e dell’educazione, riattivando risorse dormienti come le terre incolte e i vincoli di solidarietà, noi cerchiamo di praticare la democrazia alimentare”. Non solo per una ragione sociale ma anche di salute: “alla qualità hanno diritto di accedere i figli dei ricchi quanto i figli dei poveri, dei disoccupati, dei cassaintegrati, dei salariati”.
Niente compromessi, massima eguaglianza. Come ha dichiarato MicheleEmiliano, presidente della Regione Puglia, il mulino di comunità è stato concepito, infatti, come “patrimonio di tutti, anche per garantire un servizio di molitura a costi equi e sostenibili per famiglie, contadini, piccole e medie aziende”. Un servizio che aiuta anche a promuovere la coltivazione di cereali di qualità e fare luce sul mondo agroalimentare.
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