Il produttore Pietro Valsecchi ha avuto intuito, coraggio e fortuna nell’affidare una decina di anni fa la parte da protagonista di un film ad un attore lanciato da Telenorba e poi approdato sul palco di «Zelig» a Mediaset. Quell’attore era Checco Zalone, alias Luca Medici, nato e cresciuto a Capurso, un piccolo centro a pochi chilometri da Bari.
Con soli quattro film Zalone ha riscritto la storia del cinema italiano, con incassi da record. 14.073.000 euro al debutto con Cado dalle Nubi (2009); 43.475.840 euro con Che Bella Giornata (2011); 51.763.459 euro con Sole a Catinelle (2013) ed infine 65,3 milioni con Quo Vado? (2016), arrivando ad un soffio dallo storico primato di Avatar di James Cameron (65.7 milioni). Tutti film scritti da Luca Medici insieme al regista barese Gennaro Nunziante. Una coppia (oggi spaiata) davvero d’oro: i loro quattro film hanno incassato complessivamente qualcosa come più di 170 milioni ai quali andranno aggiunti i diritti per due remake francesi di Fabien Onteniente: Quo Vado? è Sole a Catinelle.
Sciolto il legame con Gennaro Nunziante, Checco Zalone si appresta a girare il suo quinto film, il primo da regista. Si sa il titolo L’amico di scorta, e poco sulla trama. Sembra che sia ispirata ad un viaggio personale fatto da Zalone tra Africa e Italia. L’amico di scorta racconta l’amicizia tra un boss della malavita pentito e l’agente di polizia incaricato di proteggerlo. I tagli alla spesa pubblica però lasceranno il boss senza il compagno di scorta. Un occasione affinché il malavitoso pentito capisca l’importanza della presenza del suo amico.
Queste le prime indiscrezioni, mentre l’artista pugliese si appresta a partire per il Kenya dove girerà parte del film, «se non mi rapiscono», ha detto.
«Il film sarà molto impegnativo – ha raccontato Luca Medici – anche per questo motivo nelle ultime notti fatico a dormire», al punto di rifiutare una partecipazione a Sanremo. «Io superospite? Sono balle. Non ho il coraggio di andare all’Ariston, è un palco difficilissimo. E poi sarò in Kenya, come faccio a tornare?», ha raccontato a «I Lunatici», la trasmissione notturna di Radio 2.
Intanto il cinema italiano, quest’anno in forte crisi di incassi (e di idee), attende San Zalone e spera nel suo quinto miracolo.
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