E’ stata inaugurata qualche giorno fa nel Pronto soccorso del Policlinico di Bari la “rinnovata” stanza dell’accoglienza per le vittime di violenza di genere, dedicata già dieci anni fa ad Anna Costanzo, uccisa dal suo dal suo ex compagno nella notte tra il 10 e l’11 luglio del 2009. Con la ristrutturazione dell’intero Pronto soccorso, è stato evidenziato, oggi la stanza rosa ha una sistemazione migliore ed è stata ampliata secondo i criteri contenuti nelle linee guida di Hospitality, progetto regionale per l’accoglienza nelle strutture sanitarie pugliesi. Alla inaugurazione sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il direttore sanitario del Policlinico, Matilde Carlucci, il direttore del Pronto soccorso Vito Procacci, il Garante regionale dei diritti dei minori, Ludovico Abbaticchio, e il magistrato Alessio Coccioli. “Ero sindaco di Bari – ha ricordato Emiliano – quando costruimmo con la Procura il percorso del ‘binario rosa’ perché uno dei luoghi dove la notizia di reato viene acquisita è proprio il Pronto soccorso. La stanza rosa è un luogo gestito da professionisti che accolgono chi è stata vittima di violenza e l’assiste”. Emiliano ha poi parlato del sistema che la Regione Puglia ha dispiegato su tutto il territorio per sostenere le donne e i soggetti più deboli nella denuncia degli episodi di violenza: “Abbiamo raddoppiato i fondi regionali in questa materia – ha detto – e siamo l’unica regione che dà il reddito di dignità alle donne vittime di violenza”.
“In questi ultimi sette anni – ha detto Procacci – una media di trenta donne all’anno vittime di violenza si sono rivolte nelle nostra struttura e sono state accolte nel rispetto estremo della privacy e garantendo assistenza sanitaria psicologica e legale”.
“Da oggi continueremo ad essere operativi – ha aggiunto Carlucci – ed ancora di più in questa fase di riorganizzazione dell’intero Pronto soccorso”. “La stanza dell’accoglienza – ha evidenziato Coccioli – si inserisce nel protocollo sottoscritto a livello nazionale sul cosiddetto ‘Codice rosso’ per garantire non solo l’assistenza dell’aggredita ma anche la possibilità di cogliere repentinamente i dati sull’aggressore e procedere nell’azione di repressione”. Per Abbaticchio, si tratta di “una conferma del lavoro già svolto e di uno stimolo per diffondere sempre più la mentalità di eguaglianza e rispetto senza alcuna differenza di genere”.
Da ANSA Puglia
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